PRONTO SOCCORSO ODISSEY
Il coinquilino sta meglio grazie (infatti già rompe di nuovo...), però nel weekend si portava avanti, una specie di febbre tipo-malarica che andava e veniva ciclicamente, mattino e sera.
Così, preoccupati che fosse segno di un’infezione renale, sabato decidiamo di andare in ospedale. Al reparto gentilissimi ci spediscono dal medico di turno, che ci guarda da 10 metri d’altezza e ci comunica serafico che lui non visita nessuno se non si passa dal Pronto soccorso.
Alle ore 15.00 arriviamo al pronto soccorso, l’infermiere ci appioppa un codice verde e ci avvisa che è una giornataccia e che ci sarà da aspettare…
Alle ore 22.00 decidiamo che abbiamo aspettato abbastanza e ce ne torniamo a casa. Alla richiesta di un certificato da mostrare al medico fiscale, ci viene risposto che non possono farcelo perché non abbiamo usufruito del consulto medico. Rispondo, leggermente alterata, che se il medico mi chiede perché non ero a casa, devo dimostrare che ho passato 7 ore seduta al pronto soccorso e non in un centro commerciale a divertirmi. Niente da fare: niente visita, niente certificato.
Non voglio parlar male del pronto soccorso, dove hanno fatto letteralmente i salti mortali, non fermandosi un attimo considerata la caterva di emergenze, ma forse per Gorizia e provincia, 2 medici (e dalle 9 della sera: 1 medico) e 4 posti letti non bastano! E forse, dico forse, in queste giornatacce (ma parlando un po’ in giro ho scoperto che è sempre così!) sarebbe il caso di coinvolgere anche i medici che stazionano tranquilli nei reparti!
MA VENIAMO AL QUILTING
Così, preoccupati che fosse segno di un’infezione renale, sabato decidiamo di andare in ospedale. Al reparto gentilissimi ci spediscono dal medico di turno, che ci guarda da 10 metri d’altezza e ci comunica serafico che lui non visita nessuno se non si passa dal Pronto soccorso.
Alle ore 15.00 arriviamo al pronto soccorso, l’infermiere ci appioppa un codice verde e ci avvisa che è una giornataccia e che ci sarà da aspettare…
Alle ore 22.00 decidiamo che abbiamo aspettato abbastanza e ce ne torniamo a casa. Alla richiesta di un certificato da mostrare al medico fiscale, ci viene risposto che non possono farcelo perché non abbiamo usufruito del consulto medico. Rispondo, leggermente alterata, che se il medico mi chiede perché non ero a casa, devo dimostrare che ho passato 7 ore seduta al pronto soccorso e non in un centro commerciale a divertirmi. Niente da fare: niente visita, niente certificato.
Non voglio parlar male del pronto soccorso, dove hanno fatto letteralmente i salti mortali, non fermandosi un attimo considerata la caterva di emergenze, ma forse per Gorizia e provincia, 2 medici (e dalle 9 della sera: 1 medico) e 4 posti letti non bastano! E forse, dico forse, in queste giornatacce (ma parlando un po’ in giro ho scoperto che è sempre così!) sarebbe il caso di coinvolgere anche i medici che stazionano tranquilli nei reparti!
MA VENIAMO AL QUILTING
Siccome mettendo assieme questi quadrati
viene una copertina per la Barbie, avrei pensato di aggiungere un po’ di stoffa fra un quadrato e l’altro, per riuscire almeno a coprirmi i piedi.
Quale accostamento vi piace di più?
Quale accostamento vi piace di più?
rosa chiarissimo
rosa
o fucsia?
Labels: io e il coinquilino, quilting
posted by Viviana @ 8:45 AM
3 Comments:
Io andrei di fucsia....
Son contenta che il coinquilino stia meglio.
Il fucsia mi piace, ma solo se richiama davvero il colore dei fiori (dalla foto non si capisce). Prova a stendere bene il pezzo tinta unita e ad appoggiarci sopra più di un blocco lasciando solo la cornice che vuoi alla fine, così hai un'idea più precisa dell'effetto reale. vedendolo ora con una cornice così larga fa "paura" ma credo che invece sia molto bello l'effetto.
E anche io sono contenta per il coinquilino che ricomincia a rompere
anche secondo me meglio fucsia. il rosa chiarissimo è troppo scialbo accostato ai colori dei blocchi, quello medio non mi dice molto...
Elena77
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