Orbene piccole, venite tutte qui attorno a me e sedetevi comode, che vi voglio raccontare una storia.
Proprio oggi, ma tanti anni fa e precisamente il 3 ottobre del 1988 iniziavo a lavorare. E dovete pensare che allora negli uffici non esistevano ancora i computer, scrivevamo tutto a macchina, in triplice copia con carta carbone e carta velina e quando si sbagliava, si doveva cancellare con le "cartine" su tutte le copie.
Dopo un po’ di mesi arrivò il primo computer e tutti ne erano letteralmente terrorizzati, ma non la sottoscritta, che finita la scuola aveva fatto un corso ed aveva studiato WORDSTAR (il bisnonno di word), DATABASE PLUS (il bisnonno di Access) e MULTIPLAN (il bisnonno di Excel.)
Dovete sapere che allora gli sfondi degli schermi erano neri e le letterine verde forforescente; i floppy erano veramente "FLOPPY": dischetti di plastica sottilissima ricoperti con un cartoncino quadrato di 20 cm per lato, bisognava formattarli prima di usarli e se si piegavano, si dovevano buttare. I computer non avevano memoria interna ed il sistema operativo (MS-DOS) si caricava dal floppy. I mouse non esistevano e si andava tutto a tastiera, così per salvare si faceva CTRL-K-S, per stampare CTRL-K-P e così via. Non vi dico che trafile per copiare un file da una directory all’altra; sempre in MS-DOS si scrivevano pappardelle come: COPY C:\VIVIANA\UFFICIO\DELIBERE\1.TXT A:\DELIBERE. E se si sbagliava qualcosa, il file scompariva in qualche directory sconosciuta e poi si doveva andare a caccia delle directory digitando TREE/P perché altrimenti il testo scorreva così veloce che non si capiva niente…
Forse tutti quelli che oggi odiano Bill Gates e Windows avranno le loro ragioni, ma io li amo!
Potete capire come allora in ufficio tutti mi guardassero come se fossi appena uscita fresca fresca dalla NASA e potete quindi adesso parimenti capire la mia frustrazione quando combatto con html e le sue <> e mi sembra di essere un’idiota!
Sempre a quei tempi, anzi mooolto prima, avevo iniziato a ricamare. Già alle scuole medie, visto che avevamo questa materia, credo ora sconosciuta, che si chiamava applicazioni tecniche e che per le ragazze consisteva in ricamo, maglia ed uncinetto, cucito e perfino, udite, udite: CUCINA e CURA DELLA CASA…
Allora non andava di moda il punto croce: quelle brave ricamavano a mano libera: punto pieno, punto erba, punto lanciato e così via, quelle negatine (come me!) ricamavano a mezzo punto, su canvas dipinte cercando di rimanere nei contorni, ed era interessante vedere delle righe oblique perfette quando andavano verso destra, ma tutte zigzagate se andavano a sinistra…
Poi in giorno, in visita a dei parenti a Lubiana scoprii che esisteva il punto croce, si ricamava su tele BIANCHE e si dovevano seguire degli SCHEMI e da principio mi parve davvero un’assurdità: ma chi mai avrebbe voluto ricamare perdendo il doppio del tempo che serviva col mezzo punto? E pure su una tela senza disegni rischiando di sbagliare ad ogni punto? Eh, altri tempi!
Comunque per farla breve, tempo dopo ricevetti in regalo per Natale il libro Punto Croce Creativo ed a pagina 91 ecco apparire in tutto il suo splendore l’alfabeto di Cecile Vessiere – Bonheur des dames – COLPO DI FULMINE!
Cosi, non ricordo neanche dove, riuscii a comperare il kit e saltai il fosso, passando dal mezzo punto al punto croce.
Ed eccovelo qua:
Un UFO, talmente UFO da non annoverarlo nemmeno nella lista. E’ il mio dinosauro. Fili e schemi sono scomparsi in un trasloco, e ieri, dopo averne parlato al gruppo http://it.groups.yahoo.com/group/chisirivede/, l’ho ripreso in mano e quasi, quasi…
Ora, mettiamo pure che mi prenda lo sghiribizzo di "finire" questo UFISSIMO NUMERO ZERO, (che me lo ricordavo tanto difficile e invece a guardarlo adesso è una stupidata), che rimpiazzi tutti i fili, e che riesca in qualche modo, rovinandomi la vista con queste foto rubate qui, a recuperare gli schemi…
Cosa posso farci poi con un ricamo così gigantesco (80 x50)?
Si accettano consigli!
6 Comments:
Il centro di una coperta!!! me lo vedo perfetto con bordi di vari verdi. Tu lo finisci e io ti aiuto a cucirla :)
La mia prima esperienza computeristica invece risale agli stessi anni, ma su un Apple IIc. Io poi ero fortunata perchè a casa avevo lo stesso computer che usavamo a scuola e quindi potevo far molta più pratica. Ma sempre di floppy e schermi a fosfori verdi si trattava e la sai la cosa bella? Funziona ancora, o meglio funzionava l'ultima volta che l'abbiamo acceso e riposto in scatolone.
baci!
Anche io pur non capendone niente avevo pensato al centro di una coperta come GAYA! La mia prima esperienza di computer risale penso alla prima media (1992) e usavamo un commodor64...
Io invece ci vedrei bene un quadro, certo viene grandino, ma perchè no?
Della mia prima esperienza computeristica non conservo memoria, credo un pc con DOS, ma non ricordo assolutamente quando. Ricordo bene, però, quando in 1a e 2a elementare facevamo lezione di ricamo (punto erba, punto quadro) e già l'adoravo, poi quando dovevamo andare in 3a la suora, andavo dalle salesiane, che ce l'insegnava è stata trasferita a Rho e così ho smesso di ricamare fino ai 14 anni.
Ohhh, il primo ricamo diventerebbe la prima coperta... sono tentatissima! Lo porterò da Susy per una consulenza! :oD
ma se non mi ricordo male, qualcuna aveva portate un ricamo simile alla nostra prima mostra pcfvg a visco...... chissà se le partecipanti hanno memoria?
(se no vado a scovare il cdrom con le foto della mostra!!!)
Viviana, tu non c'eri ancora, vero??? cosa non ti sei persa......
Elena77
Invece ero proprio io... e la sezione lavori in corso era TUTTA MIA...
Quando sono entrata nel gruppo tu aspettavi Elisa.
Post a Comment
<< Home